"Il cavaliere inesistente" di Italo Calvino

Pubblicato il da Irene

voto           8/9 


commenti    La cosa che più mi ha colpito del cavaliere inesistente è la fantasia che usa Calvino per scrivere. I libri di storia non mi sono mai piaciuti molto ma questo libro inganna poiché narra di vari personaggi e delle loro vicende che si incrociano in un dato periodo storico.

Tutto comincia un pomeriggio assolato e caldo. L'imperatore Carlomagno passa da un paladino all'altro dicendo "frasi fatte" come "Evvoi chi siete paladino?!" e il paladino come al solito scopriva il volto rispondendo con rispetto. Carlomagno arrivò davanti a un'armatura candida senza neanche una minuscola macchia, l'unico colore presente era sullo stemma color pervinca che si ripeteva all'infinito rimpicciolendosi sempre di più a ogni giro, dentro ad essa vi era il cavaliere protagonista della storia. L'imperatore pose come di norma la solita domanda ma il paladino dopo la risposta non fece vedere a Carlo il volto coperto dall'elmo così si scoprì che dentro l'armatura immacolata non vi era niente: usciva solo la voce metallica del cavaliere inesistente. La sera fece conoscenza con un giovane di nome Rambaldo che voleva vendicare il padre. Il paladino si presentò (con uno dei nomi più lunghi che avessi mai sentito): Agilulfo Bertrandino dei Guldiverni.....Il cavaliere non era uno socievole, era molto rigoroso, preciso e non aveva amici.                                                                                                                                                       Agilulfo combatteva meravigliosamente senza scalfire ne sporcare la propria affascinante armatura. Questo lo aveva notato sia il giovane Rambaldo che la bella Bradamante, unica donna guerriera dell'esercito. Rambaldo si innamorò di Bradamante quasi subito dopo averla vista. Quasi tutti i guerriri amavano Bradamante ma Agilulfo era indifferente ad ella.                                           Un giorno ad un banchetto con Carlomagno, i paladini si vantavano dei vari salvataggi di donzelle, di uccisioni di bestie feroci, ecc, ma Agilulfo smentiva i fatti narrati dai colleghi in modo falso ed esagerato, riportando le storie alla verità e sminuendo dunque gli altri paladini davanti a Carlo. Un uomo chiese al cavaliere inesistente come fosse diventato paladino ed egli rispose:"Divenni paladino salvando una vergine dama da due briganti che si volevano approfitttare di lei. Lei chi era? Era la figlia dei regnanti di Scozia: Sofronia. Torrismondo, un ragazzo, intervenne ribattendo che Sofronia non era vergine perché quando fu salvata aveva già partorito un bambino ed egli era proprio lui.: Torrismondo, cosi mostrò un gioiello della famiglia reale. Agilulfo dovette partire alla ricerca di Sofronia. Lui non sapeva che Bradamante lo aveva seguito più tardi ed ella non sapeva che Rambaldo seguiva lei per amore. 

Il finale lascio a voi immaginarlo o leggerlo. La storia è narrata da una monaca che si scopre essere Bradamante!


consigli           Adatto a quasi tutte età tranne i bambini inferiori agli 11 anni perché, anche se ci sono dei riferimenti storici, essi non rovinano la lettura a chi non li ha studiati. E' però un libro che è di genere fantastico, non adatto a chi non ama i fantasy! E' anche giusto che vi dica che sebbene il titolo lo possa far sembrare, "il Cavaliere Inesistente" non è un libro di genere storico.  


data di stampa  1° edizione 1959


ambientazione   Varie parti del mondo 


edizione            Mondadori 


copertina    

 

 

 

 

 

 

 

 

Con tag Libri

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post